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Presto si potrà toccare con la pelle

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Uno degli ostacoli alla completa immersione negli ambienti di realtà virtuale è la mancanza di feedback tattili. Chi usa un Oculus Quest 2, come me, sa che i controller degli ultimi anni sono molto più precisi nel rispondere agli input che diamo sui tasti ma, come detto, quelli restano bottoni replicati in 3D.

C’è una scena della serie TV Amazon Prime, Upload, in cui si parla dell’utilizzo di tute che contengono diodi e circuiti in grado di replicare la fisicità dell’uomo in un ambiente tridimensionale, dove vivono le persone morte che hanno deciso di fare l’upload del loro cervello su una piattaforma online. Ci siamo vicini? Più o meno.

Samsung ha recentemente presentato una nuova tecnologia chiamata e-skin. Per essere precisi, lo ha fatto grazie al professor Unryong Jeong del Dipartimento di Scienza e Ingegneria dei Materiali presso la Pohang University of Science and Technology della Corea del Sud, che ha collaborato con il gigante tecnologico all’interno del progetto Future Technology Promotion.

Dietro al nome e-skin vi è una nuova tecnologia che cerca di simulare la capacità della pelle umana di reagire all’ambiente, dal dolore agli sbalzi di temperatura e pressione. Il professor Jung spiega che la skin elettronica permetterà alle persone, con i propri avatar nel metaverso, di toccare gli oggetti e altre parti degli scenari in cui si trovano, condividendo le sensazioni con gli altri.

La pelle umana è simile a un circuito formato da correnti elettriche. È un organo estremamente complesso che comunica con il cervello attraverso il sistema nervoso. Imitare questa meraviglia biologica non è un compito facile. Tuttavia, la ricerca sull’e-skin sembra promettente, come dimostrato dal professor Jeong e da Samsung nel video qui sopra (coreano con sottotitoli in inglese).

La e-skin, o pelle elettronica, potrebbe non solo rivoluzionare la realtà virtuale, ma ha anche un ruolo nel mondo della medicina. Come spiegano i fautori, circa il 40% dei pazienti negli ospedali soffre di piaghe da decubito. Un materasso dotato di uno strato di e-skin potrebbe rilevare i cambiamenti di pressione e i pazienti o gli infermieri potrebbero monitorare la situazione e ricevere avvisi tramite un’app per smartphone connessa. Ma non solo: la pelle digitale sarebbe estremamente utile nei casi di pazienti con parte del corpo ustionata e difficilmente recuperabile.

Una sezione di pelle digitale andrebbe a coprire la zona malconcia, restituendo al paziente una sensazione sovrapponibile a quella precedente, con un feedback chiaro del tocco o del cambiamento della temperatura sul corpo.

Il Samsung Future Technology Promotion Project è un’iniziativa di interesse pubblico a sostegno della ricerca che Samsung Electronics ha attuato dal 2013 con l’obiettivo di sviluppare prodotti innovativi in Corea. In nove anni si contano un totale di 735 progetti di ricerca.

Fonte: M Italia

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