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Il 5G male del mondo?

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Se ne sono sentite di ogni sull’uso e la diffusione della tecnologia mobile di quinta generazione, comunemente 5G. Da presunti pericoli per la salute alla trasmissione del Coronavirus, si tratta di balle che gli esperti hanno smentito. Non sono invece scontati a tutti i vantaggi che la svolta verso la nuova tecnologia di telefonia cellulare porterebbe al nostro Paese. Specialmente in un momento simile, dove vengono richieste prestazioni di alta qualità a un numero sempre maggiore di dispositivi digitali, a seguito dell’avanzata del lavoro agile.

“La disponibilità di capillari infrastrutture 5G sul territorio nazionale è un fattore di competitività imprescindibile per il Paese“, osserva Cosimo BuccellaChief Technology Officer di Linkem, società italiana di telecomunicazioni specializzata nei servizi di connessione a banda larga wireless, a StartupItalia. “Soprattutto nella prospettiva della pesante emergenza che stiamo vivendo e che impone una forte accelerazione alla trasformazione digitale“. Oltre a costituire un tassello fondamentale per lo sviluppo dei progetti di e-Government smart city più avanzati, a livello italiano ed europeo.

StartupItalia: Una delle bugie spesso citate in merito al 5G è un possibile collegamento con la diffusione del Covid. Cosa ne pensa?

Cosimo Buccella: «Fonti ufficiali e accreditate hanno immediatamente smentito qualsiasi possibile correlazione fra il 5G e la diffusione del Covid-19. Detto questo, la diffusione di fake news è un fenomeno che va duramente condannato e combattuto in modo attivo a tutti i livelli, attraverso diffuse campagne informative».

SI: Le frequenze emanate dal 5G sono simili o diverse da quelle emanate dalle precedenti tecnologie mobile? Ci possono essere rischi sconosciuti per la salute?

CB: «Dal punto di vista della tipologia di frequenze irradiate, si tratta di frequenze non ionizzanti. Esattamente come nel caso delle precedenti tecnologie di comunicazione wireless, ossia 4G, 3G e 2G. Le differenze riguardano, invece, l’upgrade della tecnologia delle reti di quinta generazione. Infatti, una delle caratteristiche peculiari della tecnologia 5G è proprio quella di poter essere utilizzata su un ampio range di frequenze, molte delle quali già in uso. Ciò che cambia, di fatto, è la modalità con cui saranno disegnate e realizzate le reti del futuro, in modo del tutto innovativo e più efficiente rispetto al passato».

SI: La tecnologia 5G ha conseguenze negative sull’ambiente, come l’abbattimento di alberi per favorire la propagazione del segnale o l’impatto ambientale dovuto all’istallazione di nuovi impianti?

CB: «Non esistono ricadute negative del 5G sull’ambiente. Di certo, c’è la necessità di installare nuovi impianti per l’attivazione delle nuove frequenze allocate al 5G. Ma, come già richiamato, la tecnologia di quinta generazione sostituirà nel tempo le tecnologie wireless precedenti e di conseguenza ci sarà un continuo aggiornamento degli impianti esistenti. In questo senso, Linkem ha sempre investito sullo spettro candidato allo sviluppo del 5G. Negli ultimi dodici anni l’azienda ha investito nella costruzione di una rete 5G Ready, ovvero di una rete in grado di passare da 4G a 5G con un semplice cambio software».

SI: Quali vantaggi presenta l’adozione del 5G, sia per i privati cittadini sia per l’aziende, anche in relazione alla parallela diffusione delle nuove tecnologie, dall’IoT, all’IA?

CB: «La disponibilità di capillari infrastrutture 5G sul territorio nazionale è un fattore di competitività imprescindibile per il Paese. Soprattutto nella prospettiva della pesante emergenza che stiamo vivendo e che impone una forte accelerazione alla trasformazione digitale. Lo sviluppo delle infrastrutture 5G, grazie alla loro capacità di garantire un grande numero di connessioni simultanee ad altissima velocità e con bassa latenza, sono fondamentali per abilitare use case eterogenei, che possono spaziare dai servizi industriali di tipo 4.0, allo sviluppo di servizi e-Government smart city. Le tecnologie innovative emergenti di tipo IoT, Big Data e AI, insieme ai connessi benefici per i fruitori di servizi, hanno bisogno di essere supportate dalle reti di ultima generazione».

SI: Quali sono le prospettive sulla diffusione del 5G nel mondo e in quanto tempo prevede che diventerà la tecnologia più diffusa per le telecomunicazioni?

CB: «Le stime sulla diffusione del 5G a livello mondiale, sia in termini di capillarità delle infrastrutture disponibili, sia a livello di volumi di traffico dati, sono in costante crescita. Si parla del 30% del totale delle utenze attive entro il 2025. Mentre, alla stessa data, si stima che il traffico dati 5G FWA (Fixed Wireless Access, ndr) sarà pari al 25% del traffico su reti wireless».

SI: E in Italia?

CB: «Nel nostro Paese, il successo di questa tecnologia dipenderà, oltre che dagli investimenti degli operatori e dalla diffusione degli apparati, dalla capacità di introdurre misure concrete e di semplificazione, necessarie a garantire un roll-out delle infrastrutture efficiente e sostenibile. Un passo importante è stato fatto con il decreto semplificazioni, ma è necessario superare in maniera strutturale e concreta tutte le frammentazioni esistenti».

SI: Come si sta muovendo Linkem riguardo allo sviluppo delle tecnologie 5G?

CB: «Linkem ha definito e sta attuando da anni un piano di progressiva evoluzione al 5G della propria infrastruttura Fixed Wireless Access. Fin dalle fasi iniziali, l’azienda ha scelto di aderire agli standard di riferimento mondiale per lo sviluppo delle reti wireless. Perciò l’adeguamento della rete di Linkem alla tecnologia 5G sta avvenendo in continuità e trasparenza di servizio. Il piano coinvolge sia l’intera rete di accesso FWA, a oggi la più estesa in Europa, sia la propria rete core e di trasporto».

SI: Per i suoi programmi e progetti futuri, l’azienda si è avvalsa di collaborazioni anche con il mondo delle startup e delle PMI innovative?

CB: «Linkem ha stretto partnership con altri operatori e, allo stesso tempo, sta mettendo i propri asset disposizione anche del mondo non telco, grandi corporation, startup e PMI innovative. L’obiettivo è creare un ecosistema innovativo e facilitare la creazione di nuovi servizi verticali 5G. Rientrano in questo programma gli accordi siglati con Fastweb per sviluppare infrastrutture 5G, in grado di coprire 12 milioni di abitazioni nelle aree a bassa e media densità abitative, in quasi 2mila città. Prosegue poi il nostro programma di Open Innovation e di investimenti diretti in equity, per la costruzione di servizi verticali 5G in vari ambiti, dalla smart farm al clean tech e alla social innovation, secondo il modello basato sul principio di ‘company as a service’».

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