L’App Immuni ha una data. Sarà quella di venerdì 5 giugno, giorno in cui si darà il via alla sperimentazione in tre regioni per una settimana. Parliamo di Liguria, Puglia e Abruzzo, dove l’app sarà quindi scaricabile (sempre su base volontaria) sugli smartphone in questa fase beta. E al termine della quale sarà estesa al resto d’Italia.
Su GitHub si trova il codice sorgente dell’app per Android e per iOS. Entrambi i sistemi operativi sono stati aggiornati negli scorsi giorni per poter essere in grado di supportare queste applicazioni utili al tracciamento dei contagi. L’annuncio della pubblicazione del codice sorgente dell’App Immuni arriva direttamente dal ministero dell’Innovazione: “È disponibile il codice sorgente delle versioni Ios e Android dell’app Immuni, il sistema di notifica delle esposizioni al virus Covid-19 che aumenterà precisione e tempestività nel ricorso a misure di prevenzione e cura”.
Significa che il codice sorgente, ovvero il profilo dell’app espresso in linguaggio di programmazione, è stato pubblicato sul sito GitHub. Si tratta di una piattaforma di hosting per progetti software utilizzato appunto dagli sviluppatori. In questo caso i creatori di Immuni, Bending Spoons, per rendere il codice disponibile a tutti coloro che vogliamo visionarlo.
Il regolamento europeo impone che il Garante vagli e autorizzi la Dpia (Data Protection Impact Assessment) prodotta dal titolare del trattamento dei dati, cioè il ministero della Salute. È un documento cardine per garantire agli utenti la trasparenza e la protezione nelle operazioni eseguite sui dati sensibilissimi quali sono quelli di natura sanitaria. Il testo è fermo alla Direzione generale dei sistemi informativi del ministero della Sanità, i tecnici stanno elaborando le questioni sollevate da Antonello Soro. “Lo stiamo completando, a giorni lo invieremo al Garante“.
Come funzionerà l’App Immuni
Chi risulta positivo al tampone, viene contattato dall’ufficio di igiene della Asl competente ed è chiamato a fornire il codice di 16 cifre associato alla app. Quel codice viene inserito nel server, che, automaticamente, lo invia a tutti gli utenti dell’App Immuni. Il processo di tracciamento dei contatti avviene a livello del telefonino.
Solo chi ha incontrato, nei precedenti 14 giorni, l’utente associato a quel codice riceverà la notifica di rischio contagio. Per ora non è previsto l’uso del Gps, per ricostruire i movimenti dell’infetto e non solo i suoi incontri, ma non è escluso che le autorità chiedano di integrarlo in un secondo momento. Ricordiamo che l’app ha partecipato alla selezione del ministero dell’Innovazione ed è stata la prescelta tra le oltre 300 proposte arrivate. Si basa sul bluetooth, principio cardine su cui si muove l’Europa.